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Tracce di amianto nell’acqua di rubinetto? Molti studi clinici mettono in guardia sui rischi per la salute

Amianto nell'acqua di casa

L’acqua di rubinetto potrebbe transitare attraverso tubature contenenti amianto. Infatti, in Italia, ma anche nel resto del mondo, a partire dagli anni ’50, si è ampiamente utilizzato il cemento-amianto, noto anche come eternit, per la realizzazione di condutture idriche e di cisterne. Nel 1992 in Italia è stato vietato l’uso dell’amianto in quanto cancerogeno.

Tuttavia, si riteneva che l’amianto fosse nocivo solo se assimilato per inalazione. Nel 2016 la rivista “Epidemiologia & Prevenzione“, allarmata dal riscontro di amianto in campioni di acqua potabile in Toscana (sino a 700000 fibre/litro), ha pubblicato un articolo dal titolo “rischio clinico da ingestione di fibre di amianto in acqua potabile“. Per la prima volta si riportavano studi clinici sulla correlazione tra tumori del tratto gastrointestinale e l’ingestione di amianto:

“numerose evidenze suggeriscono che i rischi sanitari correlati all’amianto …. sono presenti anche per ingestione, soprattutto attraverso il consumo quotidiano di acqua potabile in Italia,   ….. per l’ampia diffusione di condotte in cemento-amianto, alcune delle quali in progressivo deterioramento”.

In effetti, nel nostro paese la rete idrica nazionale conta ben 300.000 km di tubature contenenti eternit. Una gran quantità di queste canalizzazioni hanno oltre trent’anni e, a causa della vetustà, ma anche per effetto di terremoti e sciami sismici possono disperdere fibre di amianto nell’acqua.

Che cos’è l’amianto?

L’amianto o asbesto è un minerale naturale appartenente alla classe chimica dei silicati ed è costituito da fibre sottilissime. Il suo basso costo e le sue caratteristiche di elevata resistenza al calore e agli agenti chimici lo hanno reso protagonista indiscusso, nel secolo scorso, del settore edilizio, dell’industria e dei trasporti. Anche per la costruzione delle tubature del sistema idrico si è ricorso all’impiego del cemento-amianto.

Pertanto, l’amianto può ritrovarsi nelle acque potabili per deterioramento delle condutture in cemento amianto degli acquedotti. Inoltre, essendo un minerale presente naturalmente in molte aree rocciose, le acque che ne vengono a contatto se ne arricchiscono.

Recentemente, da parte delle amministrazioni locali, è aumentato l’interesse per la ricerca di fibre di amianto nelle acque.

Il 6 giugno 2019 l’INAIL ha pubblicato le linee guida per la “rimozione in sicurezza delle tubazioni idriche interrate in cemento amianto” e il 20 settembre 2020 l’Associazione familiari e vittime dell’amianto ha aggiunto, sul proprio mensile, una nota “sull’amianto nelle acque potabili”

Quindi, è indubbiamente prioritario procedere alla bonifica degli acquedotti,

ma intanto cosa fare per bere in tranquillità l’acqua dal proprio rubinetto?

L’amianto, al pari di tutte le altre sostanze chimiche presenti nell’acqua, si elimina con i sistemi di depurazione con grado di filtrazione fino a 0,5 micron, quali microfiltrazione, ultrafiltrazione o osmosi inversa.

Si tratta di sistemi di trattamento che, dimensionati a seconda della portata dell’acqua che si vuole depurare, rimuovono tutte le impurità in essa contenute. Con l’ausilio dei nostri esperti Sorgiva, è possibile scegliere il sistema più idoneo per ottenere la qualità e le leggerezza dell’acqua desiderata.

Se, in casa, vogliamo avere la certezza di bere sempre e comunque acqua pura, basta installare uno di questi apparecchi sotto il lavello della cucina: non rubano spazio e ci liberano da qualsiasi dubbio.

Per qualsiasi informazione e consiglio potete inviare una mail a

contatti@sorgiva.info oppure

telefonare allo 0655301052

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