In questa terza parte degli approfondimenti sulla qualità dell’acqua di pozzo pubblicati settimanalmente sul sito www.sorgiva.info, tratteremo le caratteristiche chimiche dell’acqua e spiegheremo come intervenire quando i parametri sono superiori a quanto stabilito dal D.gls 31/2001.

Gli argomenti affrontati settimanalmente sono i seguenti:

Caratteristiche chimiche dell’acqua di pozzo

La qualità chimica dell’acqua è l’insieme delle sue caratteristiche generali e delle concentrazioni dei minerali disciolti. L’acqua, prima di raggiungere la falda che alimenta il pozzo, assorbe gli elementi chimico-fisici dal terreno che attraversa. Pertanto, la zona di percorrenza, la composizione del suolo e del sottosuolo ne determinano le caratteristiche chimiche e organolettiche. Ad esempio, si possono avere acque particolarmente dure quando il terreno è calcareo o acque sulfuree in presenza di zolfo.

L’acqua, quindi, assimila tutti gli elementi chimici (minerali, metalli ecc.) del terreno con cui entra in contatto. Molte di queste sostanze, nei limiti di legge, sono innocue per la salute, come il calcio, il magnesio, il potassio, ecc. Altri, come l’arsenico, il piombo, i metalli pesanti, i nitriti, i fluoruri, l’ammoniaca ecc. possono essere nocivi.

Oltre agli elementi chimici presenti in natura, l’acqua assorbe anche l’inquinamento di origine antropica, come quello provocato da scarichi industriali (PFAS, idrocarburi, amianto, ecc.) e da prodotti agricoli di vario genere (fitofarmaci, diserbanti, insetticidi, concimi ecc.).

L’importanza delle analisi dell’acqua

Prima di utilizzare l’acqua di pozzo è necessario farla analizzare sia sotto il profilo microbiologico, argomento affrontato nel capitolo precedente, che chimico.

Il D.Lgs 18/23 definisce i requisiti di potabilità dell’acqua sulla base di numerosi parametri indicatori e stabilisce per ognuno di essi un limite di concentrazione. Tuttavia, mentre le acque di acquedotto sono costantemente monitorate dalle aziende che gestiscono il servizio idrico e dalle ASL, quelle dei pozzi privati sono di responsabilità dei singoli proprietari. Al fine di confermare le condizioni di sicurezza dell’acqua di pozzo, soprattutto rispetto a contaminazioni e/o infiltrazioni non evidenti, le analisi chimiche andrebbero ripetute almeno ogni due, massimo tre anni e, in particolare, ogni qualvolta si percepisce un cambiamento di odore, sapore, colore dell’acqua.

Tuttavia, è evidente che non è possibile analizzare tutti gli elementi chimici. Pertanto se il pozzo è situato in una zona caratterizzata dalla presenza di minerali specifici (arsenico, piombo, ferro ecc.), allora bisogna richiedere anche l’analisi di quei determinati elementi. Inoltre, se sorge il sospetto che attività umane limitrofe, come l’agricoltura o uno sversamento industriale di sostanze inquinanti, potrebbero aver contaminato l’acqua, anche in questo caso bisogna richiedere analisi mirate.

Ad ogni modo, una volta accertato che l’acqua di pozzo è inquinata, non significa che bisogna rinunciare a servirsene. Come per l’inquinamento microbiologico, anche per quello chimico esistono validi sistemi di potabilizzazione. Solo con la conoscenza dell’elemento contaminante e del livello di contaminazione è possibile scegliere la soluzione più adatta ed efficace.

Parametri chimici e fisici comunemente analizzati e come intervenire

Parametri ricercatiLimiti di legge (D.Lgs 18/23)Cosa indicanoCosa fare
Durezza totale limite consigliato 15°Fsomma dei sali di calcio e magnesioaddolcitore o osmosi inversa
Conducibilità elettrica2500 µS/cm a 20°Cquantità di sali disciolti (la conducibilità aumenta proporzionalmente alla quantità di sali disciolti nell’acqua)microfiltrazione a carboni attivi
Residuo fisso 50 mg/l ai 1.500 mg/l.
il grado di mineralizzazione dell’acqua. È il quantitativo di sostanza solida che resta dopo aver fatto evaporare l’acqua. In base al valore di questo parametro si distinguono:
– acque minimamente mineralizzate (fino a 50 mg/l)
– acque oligominerali (fino a 500 mg/l)
– mediamente mineralizzate ( fra 500 e 1500 mg/l)
– ricche di sali (oltre 1500 mg/l)
osmosi inversa
Cloro residuo libero0.2 mg/lderiva dai processi di disinfezione dell’acqua. Entro i limiti di legge non è tossico, anche se in alcuni casi potrebbe alterare il gusto e l’odore dell’acquamicrofiltrazione a carboni attivi
Solfati, anidride solforosa250 mg/lpresenza di composti contenenti zolfo, spesso combinati con metalli (zinco, rame, alluminio). Possono derivare da minerali presenti nel sottosuolo oppure da contaminazioni chimiche della falda– verificare che non vi siano contaminazioni fognarie e industriali (ad es. aziende chimiche limitrofe)
– isufflazione
– osmosi inversa
Cloruri250 mg/lpresenza di sali di cloro nell’acqua. Sono composti inorganici contenenti cloro (cloruro di sodio, di alluminio, di calcio e di potassio). Possono essere elevati in aree marittime costiere oppure nel caso di contaminazione chimica di natura antropica. Conferiscono all’acqua odore e sapore sgradevoli– verificare che non vi siano contaminazioni di origine chimica proveniente da aziende o da aree salmastre limitrofe
– osmosi inversa
Nitrati50 mg/lcontaminazione chimica di origine fognaria, agricola o industriale. Sono insapori e inodoriosmosi inversa
Nitriti0,50 mg/lcontaminazione agricola o industrialeosmosi inversa
Sodio35 mg/llisciviazione dei depositi superficiali e sotterranei di sali, alterazione dei minerali silicei, intrusioni di acqua marina negli acquiferi di acqua dolceosmosi inversa
Potassio52 mg/lproviene da rocce magmatiche argilloseosmosi inversa
Ammoniaca0,06 mg/linquinamento organico-fecale o da fertilizzanti– clorazione
– osmosi inversa
Manganese0,05 mg/lcontaminazione della falda sia di natura agricola che industrialedeferrizzazione
Alluminio200 µg/lelemento che l’acqua assorbe naturalmente dal suolomicrofiltrazione a carboni attivi
Arsenico10 µg/lcontaminazione di natura chimica derivante dalla composizione delle rocce del sottosuolo, ma è anche presente in pesticidi, erbicidi e insetticidi– filtrazione con resine
– osmosi inversa
Cromo50 µg/lpuò derivare da tubazioni e/o rubinetterie cromate, oppure da inquinamento industriale ( produzioni di acciaio inox, vernici e tinture) osmosi inversa
Ferro0,2 mg/lpuò derivare dal passaggio dell’acqua attraverso zone ricche di ferro, ma anche dalla composizione delle tubazioni– osmosi inversa
– deferrizzazione
Rame1 mg/lpuò derivare dalle rocce del sottosuolo oppure dalle tubature– verificare se ci sono tubature, rubinetti, cisterne, autoclave contenenti rame
– osmosi inversa
Nichel20 µg/lrubinetterie di casa e tubazioni, contaminazioni di natura industrialeosmosi inversa
Piombo10 µg/lerosione di vecchie tubature contenti piombo, contaminazioni di falda derivanti da scarichi industriali. È un metallo molto solubile inodore, insapore e incolore, pertanto si può accertare la sua presenza solo attraverso le analisi– controllare la natura delle tubazioni
– osmosi inversa

Sorgiva Srl

Sorgiva Srl, con sede principale a Roma, via F. Jorini 61, è una società specializzata in sistemi di trattamento delle acque. Interviene operativamente nelle regioni Lazio, Toscana, Umbria, Abruzzo e Puglia per installazioni di impianti di potabilizzazione pozzi, depurazione dell’acqua di rubinetto e addolcimento dell’acqua calcarea. Fornisce assistenza tecnica e manutenzione di impianti a privati e a piccole, medie e grandi aziende. Vende on line tutti gli apparecchi per il trattamento dell’acqua e relativi ricambi. Fornisce consulenza e supporto tecnico a distanza in tutto il territorio nazionale.

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