La presenza dell’acido perfluoroottansolfonico (Pfas) nelle falde acquifere non preoccupa solo il Veneto, dove è in corso il processo Miteni, ma anche altre regioni d’Italia, tra cui il Piemonte e la Toscana. Santa Croce sull’Arno (Pisa) e Prato, il più grande distretto tessile d’Italia, sono zone particolarmente critiche.
A Santa Croce sull’Arno, nell’aprile 2021, la procura di Firenze e la Direzione distrettuale antimafia hanno avviato un’indagine nei confronti di dirigenti, enti pubblici e vertici dell’associazione conciatori per traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, in collusione con la ‘ndrangheta. Secondo gli inquirenti le ceneri di risulta dei rifiuti conciari, classificati Keu, altamente inquinanti, sarebbero stati dispersi nell’ambiente.
“Fissare limite zero inquinanti per le acque ad uso potabile”
I medici per Legambiente (ISDE), nel corso dell’audizione sul disegno di Legge n. 2392 “Misure urgenti per la riduzione dell’inquinamento da sostanze poli e perfluoroalchiliche (Pfas) e per il miglioramento della qualità delle acque destinate al consumo umano” hanno chiesto di fissare al limite zero la presenza di sostenze come i Pfas, lo Bisfenolo A, la Microcistina-LR.”. I medici ISDE hanno, inoltre, sottolineato che:
“L’assunzione di acqua contaminata rappresenta un innegabile rischio per la salute di tutti, … per la salute dei bambini e delle donne in gravidanza, a causa delle sostanze che possono essere in essa contenute, come Pfas, pesticidi, metalli pesanti, microrganismi patogeni, tossine/microcistine e sempre nuovi inquianti, come microplastiche, Bisfenolo A, farmaci ad uso umano e veterinario”.
Pertanto,
” i Pfas come anche il Bisfenolo A, la Microcistina-LR debbono avere, nei prossimi provediment di legge, il loro valore limite fissato a zero….Qualora venissero riscontrati valori superiori a zero, tali acque dovranno essere considerate inadatte all’uso umano”.
Come proteggerci?
Certamente auspichiamo che le autorità competenti agiscano con solerzia e immediatezza per migliorare e rendere completamente sicure le acque destinate al consumo umano. Intanto, oggi è possibile intervenire anche privatamente, con una spesa contenuta, per migliore la qualità dell’acqua di rubinetto.
Un impianto ad osmosi inversa collocato sotto lo zoccoletto della cucina, con un rubinetto dedicato, fornisce un’acqua completamente depurata da inquinanti, Pfas, metalli pesanti, virus e batteri. L’acqua che ne deriva è purissima e oligominerale. Tuttavia, se desiderate bere un’acqua minerale, potete scegliere una microfiltrazione, che fornisce acqua depurata, ma non priva di minerali. Potete cosi prelevare dal rubinetto di casa acqua naturale, fredda, frizzante.
Pozzi artesiani a Prato e nel resto della Toscana
Per quanto riguarda l’acqua attinta dai pozzi artesiani, il discorso è diverso. Infatti, mentre le acque di acquedotto sono controllate dai gestori e dalle asl, che ne garantiscono la potabilità, le acque di pozzo sono private. Il proprietario del pozzo è tenuto ad analizzare sia batteriologicamente che chimicamente la propria acqua prima di farne uso.
Infatti, le falde acquifere che forniscono acqua al pozzo assorbono tutti gli elementi contenuti nel terreno, quindi oltre ai minerali, anche gli eventuali inquinanti, come Pfas, metalli pesanti, pesticidi virus, batteri ecc.
Molti ritengono, a torto, che sia innocuo lavarsi con l’acqua di pozzo, basterebbe evitarne l’uso alimentare. Completamente falso. Se l’acqua contaminata, ad es. da colibatteri, viene a contatto con le mucose o con una ferita, i batteri e gli inquinanti vari entrano direttamente nel sangue. E, come facilmente comprensibile, potrebbero provocare danni gravi alla salute.
Pertanto, per prima cosa bisogna analizzare l’acqua di pozzo e, sulla base dei risultati e degli elementi che emergono, si procederà alla eliminazione delle specifiche sostanze chimiche e/o batteriche che rendono l’acqua non idonea al consumo umano. Per la potabilizzazione dell’acqua di pozzo è bene rivolgersi a professionisti del settore che, dall’esame dei risultati delle analisi, progettano l’impianto più idoneo al caso.
Agevolazioni fiscali per l’acquisto di un depuratore d’acqua
Come viene ampiamente pubblicizzato da tutti i rivenditori di depuratori, fino a dicembre 2023 si potrà usufruire del bonus che permette di recuperare fiscalmente il 50% dell spesa sostenuta fino ad un massimo di € 1000.
Per chiarimenti e approfondimenti potete telefonare alla sede Sorgiva che vi metterà in contatto col suo responsabile a Prato per la Toscana
Tel. 0655301052
oppure inviare una mail a
Immagine di copertina: Di Sansa55 – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=28005157