L’inchiesta di Altroconsumo sulla filtrazione domestica
L’inchiesta condotta da Altroconsumo sulla filtrazione domestica si basa sulle analisi di alcuni campioni d’acqua prelevati prima e dopo la filtrazione in 11 città italiane, quindi un’analisi parziale, giungendo alla conclusione che è inutile filtrare l’acqua domestica potendo bere un’ottima acqua di acquedotto che arriva nelle nostre case. Certamente non possiamo dare torto ad Altroconsumo. Tuttavia, se analizziamo il problema più a fondo e ci informiamo sulle numerose questioni legate alle acque in tutto il territorio nazionale – pensiamo ai continui allarmi di inquinamento di falde acquifere, quali quelle del teramano, del pratese o di alcune province del Molise, pensiamo all’amianto e alla diossina ad Ardea o a Pomezia o alla presenza di parametri elevati di arsenico in molti comuni italiani, tanto per citare solo alcuni dei tantissimi casi – il problema diventa più complesso e non si può affrontare in modo semplicistico. Prendiamo il caso del cloro, quando quest’ultimo si combina con altri elementi presenti nell’acqua può formare degli inquinanti quali tralometani e cloroformio che, secondo numerosi e autorevoli studi di cui è è possibile avere uno sunto divulgativo dal Ministero della Salute qua, possono essere nocivi per la salute. Inoltre, l’acqua passa attraverso i tubi delle abitazioni che spesso non sono mai stati rinnovati dopo la costruzione della casa e, pertanto, potrebbero non avere una tenuta perfetta.
Ad ogni modo, concordo pienamente sull’importanza di seguire un’attenta e costante manutenzione dei depuratori, costituiti per lo più da filtri e membrane che trattengono le impurità dell’acqua.
Altroconsumo affronta poi il tema dell’importanza dei sali minerali nell’acqua citando i “limiti di durezza per legge”. Va detto che tali limiti sono “consigliati” dalla legge, ma non per motivi legati alla tutela della salute. L’importanza di assorbire sali minerali attraverso l’acqua è un tema molto dibattuto e non ci sono risposte certe sull’argomento. Tuttavia, senza entrare nel merito salutistico, considerato anche che i sali minerali devono essere assimilati dagli alimenti, analizziamo invece le conseguenze che le acque dure hanno su elettrodomestici, impianti, tubature, scaldabagni ecc. A questo proposito si sottolinea che alcune normative prevedono l’adozione di sistemi per l’addolcimento dell’acqua per le nuove costruzioni e per le ristrutturazioni totali delle abitazioni. Le incrostazioni calcaree che si formano negli elettrodomestici, oltre ad aumentare i consumi di elettricità e gas, necessitano di continui interventi tecnici e, spesse volte, costringono a sostituire gli apparati dopo solo alcuni anni di vita. Inoltre, sotto il profilo economico ed ecologico, va evidenziato che l’addolcitore consente di ridurre l’uso dei detersivi. Come è noto, mari, laghi e fiumi sono colpiti dal cosiddetto processo di eutrofizzazione, un fenomeno dovuto all’immissione di sostanze inquinanti (detersivi fertilizzanti ecc.) nei corsi acquatici che sta modificando l’ecosistema e soffocando la vita acquatica.
Altroconsumo, infine, non cita i gravosi disagi cui sono esposti molti cittadini per l’assenza di reti idriche in numerose zone rurali e aree limitrofe a molti comuni, costretti a ricorrere all’approvvigionamento dell’acqua dalla falda sottostante mediante lo scavo di pozzi artesiani. In questi casi procedere alla depurazione dell’acqua, dopo averla analizzata, è assolutamente necessario.
E’ evidente che il tema dell’acqua è molto delicato in quanto coinvolge la salute, l’economia e l’ecologia e va affrontato con competenza ed onestà intellettuale. Ad ogni modo, nel prendere qualsiasi decisione in merito al trattamento della propria acqua è bene affidarsi a ditte competenti ed oneste capaci di individuare le reali necessità dell’utente e consigliarlo di conseguenza.