Cassino, rifiuti interrati a Nocione
Da anni gli ambientalisti denunciano il disastro ambientale provocato dai rifiuti tossici interrati In contrada Nocione, vicino Cassino, che costituiscono un serio pericolo per la salute dei residenti. Secondo alcune testimonianze, nel corso del tempo, anche molti rifiuti ospedalieri sarebbero stati interrati, insieme a materiale di scarto proveniente dalla raccolta dei solidi urbani, all’interno di buche profonde circa venti metri che poi venivano ricoperte di terra. Finalmente, dopo circa venti anni di denunce, il 27 luglio scorso il sindaco di Cassino ha firmato un’ordinanza di divieto di coltivazione, pascolo ed approvvigionamento acque in aree del comune di Cassino, località Nocione. L’ordinanza è scattata a seguito delle analisi dell’Arpa Lazio, eseguite nella zona incriminata, che hanno riscontrato un’importante contaminazione da metalli pesanti, quali ferro, manganese e zinco.
Le forze dell’ordine, le ASL e l’Arpa Lazio sono incaricati di controllare che il divieto assoluto di approvvigionamenti nella zona venga rispettato.
“È quindi fatto divieto” si legge nell’ordinanza “a tutti i proprietari dei terreni e dei pozzi … di utilizzare l’acqua dei pozzi per scopi potabili, zootecnici e agricoli, fino ad avvenuto riscontro di conformità dei parametri ad opera dei competenti organi di Igiene e Sanità”.
L’area interessata è di circa 5000 metri quadrati e si trova alla periferia di Cassino, dove sono stati diagnosticati numerosi casi di neoplasie. Si sta indagando per stabilire una possibile connessione tra la contaminazione e le neoplasie.