Aprire il rubinetto per bere acqua salubre è cosa semplice e scontata per chi è collegato alla rete idrica. Tuttavia, esiste una larga fetta della popolazione che vive in zone non servite dagli acquedotti e che deve provvedere a depurare l’acqua del proprio pozzo.
Inoltre, una persona su tre, nel mondo, non ha accesso all’acqua potabile e, ancor peggio, stanno aumentando le zone colpite dalla siccità.
Questa statistica agghiacciante mette in luce il bisogno di risposte ad un problema mondiale che rischia di destabilizzare interi paesi e portare a guerre fratricide.
Come la scienza trasforma l’acqua potabile da un lusso a una priorità
I sistemi attuali di depurazione sono efficaci, ma non sufficienti per rispondere a tutte le esigenze: alcuni residui di contaminanti riscontrati nella reti idriche richiedono soluzioni nuove e più efficaci per essere eliminati. Ed è in questa direzione che stanno lavorando i ricercatori del Cnr, nell’ambito del progetto europeo Graphene Flagship. In particolare, gli scienziati hanno messo a punto una nuova tecnologia che impiega il grafene per potenziare le membrane filtranti polimetriche dei depuratori. I risultati della loro ricerca sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Nanoscienze.
Nano-fogli di grafene catturano contaminanti nell’acqua potabile
La capacità di filtraggio del nuovo materiale GO-PSU è stata testata dai ricercatori su campioni di acque contaminate da coloranti e farmaci, pesticidi e detergenti recentemente individuati nelle acque potabili della nostra rete idrica.
A questo proposito, il Dott. Palermo, Vicedirettore di Graphene Flagship, ha dichiarato :
” Le eccellenti prestazioni sono dovute alle proprietà uniche dei materiali bidimensionali, in particolare alla struttura dell’ossido di grafene: la disposizione a strati di questi foglietti, separati tra loro da distanze nanometriche che possiamo controllare, è ideale per intrappolare le molecole contaminanti ed è più efficiente di quella dei classici filtri tridimensionali. Pertanto, l’intero processo si svolge in acqua senza l’uso di solventi chimici e utilizza le microonde per immobilizzare stabilmente i foglietti di grafene sul polimetro“.
Infine, secondo le dichiarazioni dei ricercatori,
“le membrane GO-PS possono essere recuperate dopo l’uso, lavate con un solvente specifico per rimuove i contaminanti che hanno raccolto e impiegate nuovamente”.
Test eseguiti
I test eseguiti inserendo il composto GO-PSU in cartucce filtranti commerciali hanno confermato la grande stabilità del nuovo materiale che non presenta rilascio di grafene nelle acqua trattate. Pertanto, affermano i ricercatori “sfruttando la possibilità di funzionalizzare chimicamente il grafene, si potrebbero creare membrane che filtrino solo determinati inquinanti di specifico interesse”.
Filtri “Acqua Suprema” al grafene della Sorgiva
Il filtro Acqua Suprema agisce come un sistema filtrante a doppia azione:
- adsorbimento svolto dal Canam, un materiale grafenico nanostrutturato
- batteriostatica.
Si consiglia di utilizzare le cartucce filtranti modello Acqua Suprema per:
- migliorare la qualità dell’acqua potabile;
- bonificare l’acqua contaminata;
- eliminare totalmente gli sfuggenti micro-inquinanti;
- ridurre i livelli di contaminazione senza alterare il contenuto di sali minerali.
Gradirei avere dei dettagli sui vostri filtri al grafene.
Sto cercando un filtro da mettere sotto al lavello di cucina.
Grazie per contattarmi
Tassoni C. cell 333 7311166
Vorrei conoscere se ci sono prodotti già disponibili per la depurazione domestica
Sono interessato
Buongiorno,
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