Epidemia di legionella in Lombardia
Una “epidemia unica al mondo per dimensioni” è così che l’Istituto Superiore di Sanità ha definito l’epidemia di legionella in Lombardia che in questi ultimi mesi ha contagiato circa 400 persone e ha fatto registrare 3 decessi nella regione. Il primo contagio si è verificato a Bresso, per poi propagarsi nella Bassa Bresciana e nell’Alto Mantovano, senza dimenticare i casi in Brianza e a Lecco. In un primo momento il fiume Chiese era stato considerato vettore del contagio, in quanto i controlli effettuati avevano registrato la presenza del batterio in alcuni campioni d’acqua, ma ora sembrerebbe che la causa scatenante sia da ricercarsi nelle torri di raffreddamento di tre grandi impianti industriali della zona. La Legionella potrebbe aver proliferato nel serbatoio d’acqua di una di queste aziende per poi propagarsi per chilometri, trasportato dal vento e dai temporali.
Ma che cos’è la legionellosi?
Si tratta di un’infezione causata del batterio “Legionella pneumophila” che colpisce l’apparato respiratorio e può manifestarsi con gravi forme di polmonite e, nei soggetti più deboli, può portare alla morte. Insorge bruscamente dopo un periodo di incubazione di 2/10 giorni e può essere accompagnata da febbri, dolori addominali, diarrea, vomito, confusione mentale, delirio.
La Legionella è un microrganismo diffuso in natura, soprattutto in ambienti di acqua dolce, laghi, fiumi, sorgenti termali ecc. e prolifera in presenza di temperature dell’acqua comprese tra i 20 °C e i 50 °C. Questi batteri sono in grado di risalire attraverso le reti di distribuzione dell’acqua potabile e colonizzare ambienti idrici artificiali di edifici, impianti di climatizzazione, vasche idromassaggio, saune, piscine, fontane ecc. La malattia si può contrarre respirando aerosol formato da acqua contaminata oppure attraverso rubinetti, docce, aria condizionata. Per prevenire il rischio di contagio è necessario innanzitutto rispettare alcune regole igieniche basilari, ma soprattutto procedere a regolari manutenzioni degli impianti.
Dopo il picco dei casi di legionella nel bresciano, l’Agenzia della Tutela della Salute di Brescia (ATS) si è preoccupata innanzitutto di informare correttamente i cittadini, al fine di contenere la psicosi dilagante, e affrontare l’emergenza. Ha così provveduto a diffondere il decalogo delle norme di comportamento da adottare in via preventiva, di cui riportiamo alcuni passaggi salienti:
- provvedere alla corretta manutenzione dei punti di emissione dell’acqua del rubinetto nella abitazioni, sostituendo i filtri, disinfettandoli o lasciandoli a bagno con anticalcare;
- lasciar scorrere l’acqua calda e poi quella fredda prima di utilizzarla, allontanandosi dal punto di emissione dopo l’apertura dei rubinetti ed aprendo le finestre;
- evitare l’impiego di acqua di rubinetto per riempire gli apparecchi per l’aerosol terapia e ossigenoterapia,
- portate la temperatura dell’acqua a 70-80°C per tre giorni consecutivi, assicurando il suo deflusso da tutti i punti di erogazione per almeno 30 minuti al giorno.
Agli amministratori di condominio, che sono tenuti a monitorare costantemente lo stato dei tubi al fine di individuare anomalie ed intervenire prontamente per ripristinare la salubrità dell’acqua e evitare danni alla salute dei condomini, è stato raccomandato di procedere alla:
- iperclorazione o shock termico, in relazione alla tipologia dell’impianto idrico, avvalendosi esclusivamente di personale specializzato;
- pulizia costante del bollitore, luogo soggetto a ristagni idrici e quindi habitat favorevole alla proliferazione batterio;
- sensibilizzazione dei condomini sull’importanza degli interventi di manutenzione ordinaria degli impianti e della rubinetteria.