Depuratori d’acqua e certificazione

Si tratta di un argomento sul quale c’è una enorme confusione e vorremmo tentare di fare chiarezza.

Da pochi anni è entrato in vigore il nuovo decreto 174 che regola tutta la materia del trattamento delle acque per uso umano. I valori limite dei vari minerali contenuti sono invece regolati da normative europee a cui i vari stati hanno aderito. In altra occasione valuteremo i dati riguardanti i limiti che l’acqua deve avere, per certe sostanze. Qui vorrei limitarmi a parlare del DM 174. Questo decreto si occupa di stabilire i criteri che regolano l’uso dei vari componenti soggetti al contatto con gli alimenti e l’acqua fa naturalmente parte di questi. Ebbene ogni apparecchio depuratore o filtrante, semplice filtro, debatterizzatore, erogatore, materiale filtrante deve possedere la certificazione di idoneità a venire a contatto con gli alimenti e questa deve essere certificata da laboratorio autorizzato.depuratori d'acqua e certificazione
Ciò significa che tutte le cosiddette ” certificazioni del Ministero della Sanità“, ovvero pareri dello stesso in merito alla idoneità dei prodotti, utilizzate in precedenza e ancora sbandierate da molte imprese poco professionali, non hanno alcun valore legale.

Altro punto importante sulla quesione depuratori d’acqua e certificazione è che ora la legge prevede che, in base alla certificazione eseguita in buona fede, il produttore dichiara, sotto la propria responsabiltà, che i materiale di cui è composta l’apparecchiatura sono idonei al contatto con gli alimenti. Se, a seguito di un controllo, si dovesse riscontrare la non veridicità della dichiarazione, il produttore ed il laboratorio che ha eseguito la falsa dichiarazione saranno ritenuti responsabili in sede civile e penale.

È molto importante fare queste distinzioni perchè è tempo che le innumerevoli società che entrano sul mercato vendendo, senza alcuna conoscenza dell’argomento, generici depuratori ( tra l’altro a prezzi esorbitanti), privi spesso di qualsiasi certificazione legale, spariscano dal mercato, lasciando lavorare le molte società che si occupano seriamente del settore.