La sicurezza dell’acqua può essere garantita solo attraverso analisi chimiche e microbiologiche. Tuttavia, esistono segnali visibili o percepibili che possono suggerire la presenza di contaminazioni.
In questo articolo esaminiamo le principali caratteristiche da osservare quando si utilizza acqua non analizzata per il consumo umano. È importante ricordare che l’apparente limpidezza non sempre equivale a sicurezza: batteri, inquinanti invisibili o insapori, come l’arsenico, possono comunque essere presenti. Bere o usare acqua non controllata, anche per scopi igienici, è quindi altamente sconsigliato.
Segnali di possibile contaminazione dell’acqua
1. Colore: la limpidezza come indicatore
L’acqua potabile deve essere trasparente. Alterazioni del colore possono indicare:
- Torbidezza: presenza di sedimenti, come sabbia o argilla, spesso dovuta a tubature danneggiate.
- Colorazioni gialle o marroni: legate, nella maggior parte dei casi, a ossidazioni metalliche, come ferro o manganese.
- Tonalità verdi o bluastre: segno della presenza di alghe o contaminanti organici.
Un cambiamento di colore è un segnale da non sottovalutare.
2. Odore: un’acqua sicura è inodore
Un odore anomalo può rivelare contaminazioni:
- Cloro in eccesso: residuo dei processi di disinfezione.
- Odore di zolfo o “uova marce”: causato da idrogeno solforato, spesso derivante da processi anaerobici.
- Odore di muffa o terra: possibile presenza di microrganismi o materiale organico in decomposizione.
Ogni variazione nell’odore richiede un’attenzione immediata.
3. Sapore: un indicatore sensibile
L’acqua potabile dovrebbe avere un sapore neutro. Alterazioni possono indicare problemi:
- Sapore metallico: dovuto a ferro, rame o zinco, spesso causati da tubature vecchie.
- Sapore salato: infiltrazioni di acqua marina o alte concentrazioni di sali minerali.
- Sapore amaro o chimico: legato a pesticidi, solventi organici o residui industriali.
Un gusto anomalo è sempre motivo di preoccupazione.
4. Presenza di particelle sospese
L’acqua potabile deve essere priva di particelle visibili. Tra i segnali d’allarme:
- Residui bianchi: solitamente calcare, non dannoso per la salute, ma problematico per gli impianti.
- Sedimenti scuri o particelle organiche: possibile corrosione delle tubature o infiltrazioni di materiale organico.
5. Reazioni cutanee o problemi di salute
Anche un’acqua in apparenza pulita può essere contaminata. Possibili segnali indiretti includono:
- Irritazioni cutanee: causate da concentrazioni elevate di cloro o altri agenti chimici.
- Disturbi gastrointestinali: indicativi di contaminazioni microbiologiche (ad esempio, batteri patogeni come Escherichia coli o Salmonella).
- Odori o sapori persistenti: segno di contaminazioni chimiche difficili da individuare visivamente.
6. Posizione della fonte d’acqua
La collocazione della fonte può influenzare in maniera significativa la sicurezza dell’acqua. Esempi comuni:
- Vicino ad aziende agricole: rischio di contaminazione da batteri fecali o pesticidi.
- Prossimità a industrie chimiche: possibile presenza di sostanze pericolose, come Pfas o solventi industriali.
- Aree vulcaniche: potenziale presenza di arsenico o metalli pesanti.
La normativa italiana sulla qualità dell’acqua
In Italia, il decreto legislativo 18/2023 recepisce la direttiva UE 2020/218 e stabilisce i parametri microbiologici, chimici e fisici per l’acqua destinata al consumo umano. Solo analisi condotte da laboratori accreditati possono garantire il rispetto di tali standard.
Cosa fare in caso di dubbi sulla qualità dell’acqua
- Raccogliere campioni correttamente: segui le indicazioni disponibili sul nostro sito per evitare contaminazioni durante il prelievo.
- Affidarsi a un laboratorio certificato: richiedi analisi chimiche e microbiologiche dettagliate.
- Consultare un esperto: interpreta i risultati e valuta soluzioni come filtri o sistemi di potabilizzazione.
Francesco Gabbai, dottore in Geofisica
Visita il nostro sito www.sorgiva.info per maggiori dettagli e per accedere a risorse utili.
Sorgiva Srl è specializzata nel trattamento delle acque e opera in diverse regioni italiane, tra cui Lazio, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania e Puglia. Per informazioni, consulenze o preventivi:
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