Autore: Dott. Francesco Gabbai, Geofisico e Responsabile Tecnico di Sorgiva Srl


L’acqua che bevi è davvero quella giusta?

Ogni giorno compiamo scelte sull’acqua, spesso senza renderci conto dell’impatto ambientale e delle differenze tra acqua in bottiglia e quella di rubinetto. Le pubblicità ci convincono che l’acqua imbottigliata sia “migliore” o più “sicura”, ma è davvero così? Scopriamo insieme come la scienza e la normativa italiana smontano alcuni miti, offrendoci spunti per un consumo più consapevole e sostenibile.

Acqua minerale e acqua in bottiglia: cosa dice la legge?

  • Acque in bottiglia: sono regolamentate dal  D.lgs 176/2011, secondo cui le acque minerali naturali devono provenire da falde profonde o sorgenti protette, con caratteristiche chimiche e microbiologiche che non possono essere alterate da interventi chimici o disinfezione. Possono subire tratttamenti con ozono, ma solo per eliminare elementi come ferro, manganese o zolfo, senza però modificare la composizione naturale. Sebbene, da un punto di vista chimico, tutte le acque contengano minerali, il decreto vieta di definire “minerale” un’acqua che non sia naturale, per evitare confusione con le acque potabili trattate.
  • Acque potabili o di rete: disciplinate dal D.lgs18/23, queste acque devono essere disinfettate per garantire la sicurezza microbiologica e chimica, ma possono essere ulteriormente trattate con sistemi di filtraggio per migliorarne la qualità e adattarla a specifiche esigenze.

Acqua in bottiglia: davvero conveniente?

Molti consumatori percepiscono l’acqua in bottiglia come più pura e sicura rispetto a quella di rubinetto. Tuttavia, diversi test di laboratorio, tra cui una recente indagine condotta da Il Salvagente, hanno sollevato dubbi significativi su questa convinzione. La rivista dei consuimatori ha dichiarato:

nel 77,7% delle acque minerali vendute nel nostro Paese ci sono tracce di pesticidi. 

Infatti, l’inquinamento per sversamenti industriali, i cambiamenti climatici e ambientali, il moltiplicarsi di eventi estremi come siccità e inondazioni rendono molto difficile mantenere la stabilità delle caratteristiche essenziali dell’acqua minerale naturale.

Il ciclo produttivo dell’acqua in bottiglia nasconde un costo ambientale molto alto

1. Estrazione e Imbottigliamento

  • Energia: Il pompaggio e il trattamento dell’acqua con ozono richiedono energia variabile, a seconda della profondità delle falde.
  • Sprechi idrici: Per ogni litro di acqua imbottigliata, si consumano circa 1,32 litri totali, considerando i processi industriali.

2. Produzione delle bottiglie

  • Plastica (PET): Produrre 1 kg di plastica PET necessita di 2 kg di petrolio e 17,5 litri d’acqua, con un’impronta significativa in termini di emissioni di CO₂ e rifiuti non biodegradabili.
  • Vetro: Sebbene riciclabile, la produzione di bottiglie in vetro richiede 4-5 volte più energia rispetto alla plastica, con emissioni di 500-600 g di CO₂ per bottiglia da 1 litro.

3. Trasporto e distribuzione

  • Emissioni: Circa l’80% dell’acqua imbottigliata viene trasportata su gomma, con un autotreno che emette 1.300 kg di CO₂ ogni 1.000 km.
  • Sprechi: Gli imballaggi, spesso non riciclati, contribuiscono all’inquinamento ambientale.

5. Consumo e smaltimento

  • Rifiuti: Oltre il 60% delle bottiglie di plastica non viene riciclato in Italia, spesso finendo nei mari o nelle discariche.
  • Riutilizzo del vetro: Le bottiglie in vetro riutilizzabili sono più sostenibili, ma richiedono infrastrutture adeguate per il recupero.

L’Acqua del rubinetto: la scelta sostenibile

Perchè scegliere l’acqua di rubinetto? Ecco i vantaggi principali:

Consumi e Impatti

  • Energia: il trattamento e la distribuzione dell’acqua richiedono energia significativamente inferiore rispetto alla produzione e distribuzione delle bottiglie.
  • Rifiuti: non genera rifiuti plastici, eliminando la necessità di riciclo o smaltimento.
  • Emissioni ridotte: l’impatto ambientale è limitato al trattamento e al pompaggio.
  • Qualità garantita: l’acqua potabile è soggetta a controlli rigorosi. Inoltre, il D.lgs 18/23 ha introdotto nuovi obblighi. Infatti, dopo il punto di consegna (il contatore), le responsabilità sulla qualità dell’acqua ricadono su amministratori e proprietari che sono tenuti a controllare periodicamente le caratteristiche chimiche e microbiologiche dell’acqua domestica.

E se non mi fido dell’acqua di rubinetto?

Grazie a tecnologie avanzate di filtraggio, puoi purificare e migliorare l’acqua di rubinetto, rendendola una valida alternativa anche per i più scettici.


Confronto diretto: acqua in bottiglia e acqua di rubinetto

CaratteristicaAcqua in BottigliaAcqua di Rubinetto
Costo annuale stimato€200-300 (stima per 4 persone)*€10-30 (varia in base alla tariffa)*
Rifiuti generatiPlastica e vetro non sempre riciclatiNessuno
Impatto ambientaleAlto (trasporti e produzione imballaggi)Basso (energia per distribuzione)

Nota:

*I dati sono basati su consumi medi stimati; il costo effettivo varia in base all’utilizzo reale e alla località.

Un approccio consapevole

Scegliere l’acqua del rubinetto, magari migliorata con sistemi di trattamento domestico o industriale, non è solo una questione di praticità, ma un atto concreto di responsabilità verso il pianeta. In questa ottica, Sorgiva Srl lavora per coniugare innovazione, sostenibilità e qualità, utilizzando risorse come pozzi artesiani e reti di distribuzione, al fine di garantire un’acqua eccellente e rispettosa dell’ambiente.

Ogni goccia conta. Optare per l’acqua del rubinetto oggi significa investire in un domani più pulito e consapevole.

Contattaci per scoprire come possiamo supportarti nel fare la differenza, insieme.

Sorgiva Srl è leader nel trattamento delle acque e opera in diverse regioni italiane: Lazio, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania e Puglia. Per informazioni, consulenze o preventivi: