A causa di una cospicua presenza di arsenico in alcuni tratti della rete idrica che distribuisce l’acqua in alcune zone di Roma, la sindaca Virginia Raggi ha firmato, il 21 dicembre scorso, un’ordinanza per prorogare fino al fino al 31 dicembre 2021 il divieto di utilizzare l’acqua proveniente dagli acquedotti rurali Arsial Di Malborghetto. Di conseguenza, per tutta la durata del prossimo anno, 61 utenze della zona Flaminia non potranno bere acqua di rubinetto né utilizzarla nelle aziende agricole.
La presenza di arsenico interessa, inoltre, anche i numerosi pozzi locali situati nell’estrema periferia nord di Roma, nel quadrante tra la Boccea e la Tiberina passando per la Cassia e la Flaminia.
L’emergenza arsenico nell’acqua della periferia nord di Roma e di molti comuni laziali è un tema ricorrente che periodicamente allarma gli abitanti di queste aree territoriali.
Infatti, le elevate concentrazioni di arsenico nelle acque sotterranee, e di conseguenza nelle reti idriche, di alcune aree della regione Lazio sono riconducibili all’origine vulcanica del territorio. Pertanto, le zone maggiormente coinvolte sono i comuni dei Catelli romani, alcune aree del viterbese e dell’agro pontino, Latina, Anzio, Nettuno, Aprilia, Cori, Pontina, Priverno, Sabaudia, Sermoneta, Sezze.
Che cos’è l’arsenico e quali sono i rischi per la salute
L‘arsenico è un metalloide presente in natura in forma organica e inorganica, la più letale. Le zone di origine vulcanica sono particolarmente ricche di questo elemento che, di conseguenza, alimenta i corsi d’acqua e le sorgenti. L’arsenico presente nell’acqua è sempre in forma organica, la più tossica. La normativa europea prevede un limite massimo di 10 µg/l di arsenico nelle acque destinate al consumo umano. Tale soglia di arsenico è stata superata nell’acqua di alcuni acquedotti romani.
Secondo gli esperti, un’esposizione prolungata nel tempo all’arsenico contenuto nell’acqua e nel cibo può causare cancro, lesioni cutanee, malattie cardiovascolari, effetti sullo sviluppo.
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha inserito l’arsenico nell’elenco degli agenti considerati cancerogeni per l’uomo.
Come proteggersi
Cosa possiamo fare per liberarci definitivamente e in sicurezza dalla presenza di arsenico nell’acqua di Roma, soprattutto viste le continue emergenze? Siamo costretti a comprare acqua in bottiglia anche per lavare i cibi? Possiamo riguadagnare la libertà di aprire il rubinetto e bere l’acqua in sicurezza?
Ebbene, la risposta è sì.
I principali sistemi per eliminare l’arsenico dall’acqua sono:
- i filtri per l’arsenico che possono essere installati a monte di tutto l’impianto della casa o nel sottolavello al fine di rimuovere l’arsenico dall’acqua utilizzata per fini alimentari
- l’osmosi inversa, di cui esistono varie tipologie per tutte le esigenze sia di spazio che economiche.
La nostra società Sorgiva S.r.l. vanta numerosi interventi di rimozione dell’arsenico dall’acqua, sia a Roma che nelle aree vulcaniche del Lazio e della Toscana. Ha collaborato con il comune di Mazzano Romano per risolvere l’emergenza arsenico nell’attesa che la regione installasse i depuratori. Ha reso potabile l’acqua di numerosi pozzi inquinati da arsenico e altri elementi, quali fluoruri, cloruri, pesticidi, metalli ecc.
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